Tariffe dell’acqua grezza, il “no” del Comune di Sansepolcro

Pubblicato il 27 aprile 2021 • Comune

 

 I Comuni sono chiamati ad approvare le tariffe del servizio idrico in modo tale da ripianare i conti dell’Ente Acque Umbre e Toscane. E già questo è assurdo. Ma non solo: è assurdo anche che a stabilire le tariffe, che poi ricadono inevitabilmente su quelle di Nuove Acque, siano i soci pubblici i quali sono rappresentanti degli stessi cittadini che dovranno, in ultimo, sostenere di tasca propria certi rincari”.

 

Sono le parole dell’assessore Gabriele Marconcini che ha la delega ai Beni Comuni per Sansepolcro e che partecipa all’Assemblea dell’Autorità Idrica Toscana. L’ultima si è tenuta proprio ieri mattina e in quell’occasione Marconcini ha rilevato le ennesime situazioni assurde, delle quali scapitano i Comuni ma soprattutto i cittadini.

 

Così come deciso dalla stragrande maggioranza dei comuni della Regione, in Toscana nei prossimi anni la gestione del servizio idrico tornerà ad essere interamente pubblica. Per vedere concretizzarsi questo indirizzo dobbiamo però aspettare la fine delle attuali concessioni: nel nostro caso dobbiamo attendere il 2027 e pertanto, fino a quel momento, dovremo ancora avere a che fare con un modello di gestione caratterizzato da assurdi paradossi. L’ultimo ho avuto modo di viverlo e subirlo ieri durante la riunione dell’Assemblea dell’Autorità Idrica Toscana. In quell’occasione, i comuni presenti si sono ritrovati a votare le tariffe attraverso le quali l’EAUT, l’Ente Acque Umbre e Toscane che gestisce anche l’invaso di Montedoglio, vende l’acqua grezza a Nuove Acque”.

 

Marconcini reputa sconcertante “il fatto che le tariffe dell’acqua grezza vengano fissate in maniera tale che i ricavi facciano tornare un Piano Economico Finanziario, quello dell’EAUT, dove nel totale dei costi di esercizio (1.732.849 euro), ben 605.442 euro all’anno sono destinati al personale: c’è veramente bisogno di investire certe cifre sul personale? Di cosa si occupa questo? Che benefici tornano alla popolazione? In Valtiberina, francamente, di queste uscite non torna praticamente nulla e gli unici interventi veramente necessari non sono ancora stati realizzati, come ad esempio il potenziamento del sistema di pompaggio dell’acqua che potrebbe migliorare l'attingimento alla risorsa per usi irrigui”.

 

Quello che è assurdo, secondo Marconcini, è anche il fatto che alcuni comuni valtiberini, pur vivendo il rischio e il disagio di avere un lago artificiale immediatamente a monte, non possano trarre da questa condizione alcun tipo di beneficio. “Nel caso dei rifiuti, ai comuni situati in prossimità degli impianti sono riconosciute importanti agevolazioni, come ad esempio l’indennità di disagio ambientale – fa notare l’assessore - Perché noi che forniamo la risorsa idrica ad altri territori dobbiamo subire da ciò soltanto svantaggi?”

 

Per questi motivi, nella votazione per l’approvazione delle tariffe dell’ente grossista, il Comune di Sansepolcro ha espresso un voto contrario e Marconcini ha chiesto al presidente dell’Assemblea che le considerazioni emerse possano approdare in Consiglio regionale. “La Regione, in quanto ente legislatore, potrebbe correggere molte delle cause che generano certi paradossi” conclude l’assessore.