Trasporti e Mobilità in Valtiberina, “Progetti di fattibilità pronti da anni”
Pubblicato il 5 febbraio 2021 • Trasporti Pubblici
Nelle ultime settimane il tema dei trasporti ha avuto un discrete rilievo in Valtiberina. “Questa è un’ottima notizia viste le necessità crescenti di collegamenti sia per facilitare lo spostamento di lavoratori e studenti che quelli dei turisti, appena la pandemia lo consentirà – spiega l’assessore ai Trasporti del Comune di Sansepolcro Francesco Del Siena - Mentre stiamo portando avanti il progetto per la recupero del tracciato dell’ex ferrovia Arezzo- Sansepolcro come “ciclovia” nei comuni di Monterchi, Anghiari e Sansepolcro (investimento che sfiora i 600 mila euro), il sindaco Cornioli, insieme ai colleghi di Città di Castello e San Giustino ha scritto all’assessore regionale per chiedere un tavolo di confronto per il ripristino della FCU nel tratto Città di Castello-San Giustino-Sansepolcro”.
Nella stampa locale inoltre, negli ultimi giorni si sono susseguite notizie che riguardano il progetto “Sulmona- Sansepolcro e Sansepolcro-Arezzo” con treno a idrogeno e si è registrata la presa di posizione della presidente della Provincia di Arezzo Silvia Chiassai, che ha rilanciato il progetto ferroviario sulla tratta Arezzo-Sansepolcro, quello che nel 2010 fu inserito nel piano delle opere pubbliche del Governo Berlusconi.
“Fa piacere sapere dalla stampa che ci sono questi interessamenti per la nostra mobilità in Valtiberina – continua l’assessore Del Siena – e siamo disponibili a mettersi intorno ad un tavolo per coordinarci con tutti i soggetti coinvolti. La speranza è che non si tratti degli ennesimi annunci a cui assistiamo da tempo immemore, perchè la Valtiberina necessita di ripensare la sua mobilità. Gli studi di fattibilità sono pronti da molti anni ma sono sempre mancate le disponibilità e le scelte progettuali. Spero quindi che non restino solo progetti sulla carta ma che finalmente si dia una vera sterzata verso la loro realizzazione. Il sogno resta quello di una stazione di Media Etruria come snodo fondamentale tra quattro regioni”.